Raggiunto l’accordo sul progetto per la velocizzazione, l’ammodernamento e il miglioramento della linea ferroviaria Adriatica e affidata a Rete Ferroviaria Italiana (RFI) la progettazione e la realizzazione degli interventi di potenziamento tecnologico della linea, miglioramento delle stazioni, rettifica del tracciato in diversi tratti, riduzione delle interferenze, grazie ai quali i tempi di percorrenza tra Bologna e Bari si ridurranno di un’ora. Con una lettera indirizzata ai Presidenti delle Regioni interessate dall’intervento (Abruzzo, Emilia-Romagna, Marche, Molise e Puglia), il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha trasmesso il progetto di massima elaborato da RFI nel corso dell’ultimo anno con la collaborazione delle Regioni, che prevede un investimento complessivo pari a 8,5 miliardi di euro, di cui cinque previsti dalla Legge di bilancio per il 2022.
“L’investimento sulla linea ferroviaria Adriatica – ricorda il Ministro Giovannini – si inquadra nel vasto programma di potenziamento del trasporto ferroviario, passeggeri e merci, che abbiamo definito nel corso degli ultimi 18 mesi e finanziato con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e fondi nazionali. Per troppo tempo il versante adriatico del nostro Paese è stato trascurato, ma con questo progetto – per la cui condivisione ringrazio tutti i Presidenti delle Regioni coinvolte – si avvia un cambiamento profondo che, insieme agli interventi sulle tratte Napoli-Bari, Roma-Pescara e Orte-Falconara, consentirà di superare divari storici, migliorando le opportunità di sviluppo economico dei territori adriatici e la qualità della vita delle persone, riducendo al minimo l’impatto ambientale degli interventi”.
La linea Adriatica fa parte del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo della Rete europea TEN-T e costituisce il principale itinerario di collegamento per le merci provenienti dai (o dirette ai) porti del Mezzogiorno (tra cui Gioia Tauro, Taranto, Bari, Brindisi) e dell’Adriatico Centrale (tra cui Ancona, Ortona, Vasto, Termoli). Il Progetto, concordato con le Regioni, è dotato di forte valenza strategica per l’intero Paese e prevede, oltre alla progettazione di fattibilità tecnico-economica degli interventi, anche di lungo periodo, diverse fasi attuative da realizzare nel corso dei prossimi anni.
In aggiunta agli interventi già previsti a valere sui fondi preesistenti (2,9 miliardi di euro), si è concordato di utilizzare i cinque miliardi stanziati dalla legge n. 234/2021 e risorse FSC 2021-2027 per la realizzazione di bypass che consentano il transito dei treni veloci passeggeri e di treni merci su nuove tratte all’interno, conservando la linea costiera esistente per la funzione di trasporto pubblico locale e varianti di percorso con l’arretramento della linea in sostituzione di quella esistente. Questa soluzione garantisce sia la riduzione di un’ora dei tempi di percorrenza nella tratta Bologna-Bari senza diminuire il numero di fermate, sia la mobilità locale delle persone per motivi di lavoro e studio, nonché un’efficace accessibilità turistica proprio grazie ai servizi garantiti dalle Regioni. I principali interventi riguardano:
– il quadruplicamento della linea esistente tra Bologna e Imola e, in una fase successiva, tra Imola e Castelbolognese;
– la variante di Pesaro e Fano, con l’arretramento della linea e una possibile successiva estensione con bypass dell’intervento in direzione Sud fino a Falconara;
– due bypass in Abruzzo tra Alba Adriatica e Roseto e a Ortona;
– il nuovo tracciato in arretramento a Bari-Nord;
– la velocizzazione del tratto Brindisi-Taranto nonché, in prospettiva, il quadruplicamento della Barletta-Bari.
Le attività previste dal Progetto comprendono, oltre agli interventi infrastrutturali sulla rete, l’adozione di nuove tecnologie per la sicurezza e il rinnovo delle stazioni ferroviarie al fine di garantire una migliore accessibilità, anche intermodale, di cui la nuova stazione di Termoli rappresenta un esempio significativo. Gli interventi previsti consentiranno di avviare anche investimenti di rigenerazione urbana, paesaggistica e ambientale. Infine, RFI procederà alla progettazione di ulteriori bypass rispetto a quelli già definiti, con particolare riferimento alle aree del Centro-Sud delle Marche e al nodo di Pescara.
“L’accordo raggiunto su un progetto così importante per il Paese – conclude il Ministro Giovannini – consentirà alla rinnovata linea Adriatica di giocare un ruolo cruciale non solo per le Regioni direttamente coinvolte, ma per l’intero sistema ferroviario nazionale, in piena sinergia con gli ingenti investimenti che abbiamo previsto, grazie al Pnrr, al Fondo Complementare e ai fondi nazionali, sui porti, compresi quelli del Mezzogiorno, e sulle Zone Economiche Speciali (ZES), al fine di trasferire il trasporto passeggeri e merci dalla strada alla ferrovia, in linea con l’impegno italiano ed europeo per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti e degli incidenti stradali. Peraltro, l’impegno assunto dal Governo per il miglioramento della linea Adriatica ha convinto la Commissione europea ad inserirla nel cosiddetto extended core network delle reti europee di trasporto TEN-T, il che rappresenta un caso unico nell’Unione europea e apre per il nostro Paese la possibilità di ottenere finanziamenti europei per ulteriori interventi di miglioramento e potenziamento”.